VENI VIDI VIDENS #2
Il tempo della perfezione è finito, è arrivato il mantra del cazzone, internet è un suq ma soprattutto Brand wanna learn to fly
“L'ansia da perfezionismo non ci fa andare online, ma internet non è una cattedrale per il quale tu devi progettare per 100 anni, internet è un suq, è eterogeneo e destrutturato, c'è la bancarella dei datteri, la bancarella dei pistacchi, poi si attacca la bancarella dei fichi secchi, intanto la bancarella dei datteri è fallita, ma complessivamente il sistema funziona, certo magari non è bello come una cattedrale ma funziona.”
Quello che a volte ci sfugge è che la relazione è più importante della perfezione, che un oggetto di comunicazione dovrebbe essere bello chi lo guarda, lo legge, o lo ascolta, non per chi lo crea, che l’esperienza è la forma più alta di conoscenza e che tutti vogliamo imparare a volare.
Learn to Fly dei Foo Fighters esce nel 1999 come primo estratto dal terzo album in studio There Is Nothing Left to Lose.
Il brano parla della volontà di reinventarsi e di superare le proprie insicurezze, inseguendo un obiettivo ambizioso. Dave nel creare i Foo Fighters cerca di andare avanti, dopo la morte di Kurt, ma servono 3 album per arrivare alla composizione definitiva della band, prima ci sono hit di successo, Everlong su tutte, persone che se ne vanno.
Si cade e ci si rialza.
Learn to fly, col tempo, diventerà uno dei brani più conosciuti della band, e la canteranno in tantissimi. Ognuno dando alle parole del testo il suo personale significato.
E’ il momento di uscire dalla comfort zone, affacciarsi sul mondo e imparare a parlare la lingua di chi ascolta. Non è tempo di cattedrali. È tempo di mercati: affollati, imperfetti, ma vivi.
Il mantra del Cazzone
Io amo Star Wars, non ho ancora capito di che colore vorrei una spada laser e col tempo la mia considerazione e comprensione dei sith è cambiata, in meglio.
Si lo avete capito
Ma so che i Jedi esistono, sono fortunato, perchè ne ho conosciuti diversi grazie a Videns.
Uno maestro jedi è sicuramente Alessandro Mininno, founder di Flatmates e Gummy Industries, designer seriale, autore della Newsletter Fuori Brief e divoratore di formaggio e di meme.
Nella nuova puntata di Veni Vidi Videns (il podcast) ho parlato con lui di brand e creator economy, di YouTube come spazio da abitare e non solo da presidiare.
La sua tesi è semplice, radicale, concreta: ogni brand deve diventare un creator.
Ma non per moda. Per necessità. Perchè potrebbe imparare qualcosa o magari anche ricordarsi una verità tanto basica quanto importante “non me ne frega niente di te, a meno che non me ne freghi di qualcosa che mi dici”.
“Tu vai online o per divertirti o per informarti. Quindi l'intera content production dei creator online ha a che fare con queste due aree, informazione ed entertainment.
I brand stanno facendo queste cose oggi. No, i brand stanno producendo dagli ultimi 10 anni una quantità incredibile di spazzature digitale, di cose irrelevanti, di fuffa”
20 minuti a parlare di contenuti evergreen, del total addressable market, di Mr. Beast e Marcello Ascani, del diritto a essere “cazzoni” perché “l’ansia da perfezione uccide le idee”, e del fatto che YouTube è il posto dove si cerca tutto e non è un posto per bambini.
Ascolta il primo minuto e il mix di accenti toscano bresciano ti manderà in brodo di giuggiole il cervello.
Non era un titolo clickbait, il mantra del cazzone esiste e dice:
“85% good is good enough”
ed è per questo che anche questa newsletter non è perfetta e ci troverete qualche refuso.
🟡 VENI
Provare per credere
Sara Barbi è Brand Media Senior Specialist a Fossil Group e autrice di Buzzletter, una newsletter che ogni settimana ti racconta (bene) l’experiential marketing.
Nel vodcast parliamo del perché i brand debbano progettare esperienze, del fatto che forse l’experiential marketing sia il figlio che ha studiato del Guerrilla marketing, che tutti amiamo perchè è un po’ punk a bestia, del fatto che per fare bei progetti ci vuole il budget (si ce lo aveva detto anche Eleonora Coffaro qui, deve essere davvero una cosa da cui non si sfugge) e del fatto che se vedi un vuoto da riempire faresti bene a riempirlo.
Non ci sono abbastanza info e studio e articoli sul tema Experiential marketing?
Sara decide di creare Buzzletter.
Ci sarebbe bisogno di raccontare di più e meglio il mondo del marketing e della comunicazione?
Flatmates fa Fuori Brief.
Noi di Brief facciamo Videns.
Bene, Bravi, Tris.
“Il marketing esperienziale è ciò che accade quando il brand smette di urlare e comincia a far vivere. Non vendi più un messaggio: offri una possibilità.”
Non interrompere per vendere, ma incuriosire per essere ricordati, apprezzati, magari un giorno amati, ma intanto aumentare le possibilità di vendere.
🔶 VIDI
L’intrattenimento è anche interessamento.
“La gente non guarda le pubblicità, perché poi chi guarda le pubblicità sono solo quelle persone che fanno questo mestiere, che se le commentano, ma tutto il mondo fuori ha un'idea molto più banale della pubblicità. Una roba che interrompe le cose, rompe le scatole, mi chiede dei soldi, non mi serve. La gente non guarda la pubblicità, guarda quello che l'interessa a volte é un contenuto di brand..”
Ella Marciello è Direttrice Creativa, copywriter e autrice di Scrittura Ribelle, la sua newsletter è Between the line.
Se non basta più catturare l’attenzione, ma bisogna mantenerla e meritarsela.
Ai brand non rimane che una strada, la mimesi, imitare per somigliare, somigliare per confondersi sulla piattaforma.
Essere un brand che non è più immediatamente “sgamato” come un brand e quindi innescandoci subito il “e ora cosa vuoi vendermi?” di turno ma connettersi col pubblico con la moneta dell’interessamento.
Costruire una relazione di scambio, di informazioni e emozioni, per farlo, sembra banale, ma serve creatività.
🟣 VIDENS
Non usare youtube come una repository, puoi fare di meglio
I brand, se vogliono contare qualcosa in questo spazio che è l’oggi, devono smettere di pubblicare pubblicità e iniziare a costruire contenuti.
Quelli buoni, che fanno compagnia. Che insegnano qualcosa. Che intrattengono senza invadere.
Quelli che non hanno paura di sembrare imperfetti, perché sanno che online vince chi ha qualcosa da dire, non chi rifinisce all’infinito.
Adesso siete pronti.
per guardare l’intervento di Mininno al Videns festival.
chiamare Flatmates per uno youtube strategy usando il codice sconto Gazza20
oppure chiamare Brief per disegnare un ecosistema di content usando il codice sconto Alessandro20
🗺️ Ultima cosa
Se sei arrivato fin qui, grazie.
E ora tocca a te:
Chi vorresti sentire a Videns?
Quale agenzia dovremmo andare a trovare?
Di cosa stiamo parlando troppo poco?
vuota il sacco e manda mail a scrivi@videns.it
E se questo post ti è piaciuto condividilo con chi ha ancora voglia di imparare.
TVB
Matte